Aggressioni fasciste

Un giovane, militante di Esquerra Republicana che portava una felpa antifascista, è stato aggredito a Matarò da tre uomini, che gli hanno sparato con un fucile a pallini, al grido di “Viva Vox”. Fortunatamente il giovane non è grave, ed è stato subito dimesso dall’ospedale. Già un paio di giorni fa, un altro giovane di Esquerra, questa volta a Barcellona, era stato aggredito da militanti di Vox a pugni, mentre attaccava manifesti elettorali. Anche lui è stato dimesso velocemente. Mentre questa mattina, i militanti della CUP hanno trovato una simpatica scritta sulla porta della loro sede a Barcellona, che recitava: “Donne, stiamo venendo a prendervi. Vox”.

La campagna elettorale è arrivata alla fine. Domani giornata di riflessione e lunedì sapremo se governerà la destra in alleanza con l’estrema destra di Vox, se ci sarà un centro sinistra tra PSOE e Podemos, oppure, cosa forse più probabile, se non sarà possibile nessuna maggioranza senza i voti dell’indipendentismo catalano e basco. Nei salotti televisivi, la campagna è stata a dir poco noiosa e monotematica. Alla domanda di un giornalista su i contratti di lavoro, quasi sempre si finiva a parlare di Catalunya come se fosse l’unico argomento esistente. L’attacco dei partiti di destra ai socialisti si centra quasi solamente sulla riunione tra Pedro Sánchez e Torra, definendolo un tradimento alla patria. Parlano di patti che non ci sono mai stati e dell’intenzione dei socialisti di fare un indulto. Ma se ci fossero stati patti tra i socialisti e gli indipendentisti ora non ci sarebbero le elezioni, ma andrebbe avanti il governo Sánchez. E riguardo all’indulto, prima ci deve essere una sentenza, poi i condannati ne devono fare richiesta e chiedere perdono, e già molti hanno dichiarato che non la faranno, solo dopo si potrà parlare di indulto…

Contemporaneamente, al Jutjat d’instrucció nº2 di Girona, a seguito delle denuncie dei comuni di Girona, Sant Julià de Ramis e Aiguaviva, oltre a quelle di oltre 200 vittime, ha chiamato a dichiarare come imputati dei reati di tortura, lesioni e danni, a 23 agenti della Policia Nacional.
Rispetto alle dichiarazioni di ieri, al processo al Tribunal Supremo di Madrid, da parte di David Fernàndez della CUP, c’è da sottolineare il racconto che ha fatto del periodo in cui era deputato, ed in cui ha promosso e ottenuto, un nuovo ordinamento per la polizia in casi di ordine pubblico, inserendo la figura del mediatore. Cosa che funziona tutt’ora, ma che non è praticata nè conosciuta dai corpi spagnoli della Policia Nacional e Guardia Civil. Inoltre racconta come la sua organizzazione “En piè de pau” abbia organizzato corsi di disobbedienza civile e non violenta, per il referendum, dimostrando che l’unica forma di organizzazione del primo ottobre era assolutamente pacifica. E che se quel giorno due milioni e trecento mila persone si fossero organizzate per praticare la violenza, oggi il discorso e il processo stesso, sarebbero completamente un’altra cosa…

Incredibilmente il Tribunal Costitucional non ha bocciato la legge sul sistema scolastico, che fece il parlamento catatlano nel 2009 e che fu ricorsa dal PP. Fa dei cambi in alcuni articoli, ma non smonta il sistema linguistico che mantiene il catalano come lingua veicolare, e l’Aranese nella Val D’Aran (l’Aranese è ciò di più vicino all’Occiatano che ancora esiste nel mondo). La sostanza non viene minimamente alterata. La cosa è successa anche per un errore alla base fatto dal PP, cioè il fatto che non ha ricorso l’articolo 11 della legge, che è quello che stabilisce il catalano come lingua veicolare, e di conseguenza, il tribunale ha dovuto non ammettere i ricorsi a tutti gli altri articoli che parlano del funzionamento linguistico.

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